Herbert Pagani: nota biografica

( di Arturo Schwartz )

Herbert Pagani, in esteso, Herbert Avraham Haggiag Pagani, nasce da una coppia di ebrei libici italianizzati dall'amministrazione coloniale. La separazione dei genitori, lo vede in costante trasferimento in diversi collegi attraverso l'Austria, la Germania, la Svizzera, la Francia. La confusione delle lingue gli fa adottare fin dalla prima infanzia il disegno come un "esperanto" per comunicare con i parenti lontani, con gli estranei presenti, e farsi capire da tutti.

A quattordici anni regala la sua prima incisione al poeta Jean Rousselot che, più tardi, lo presenterà al pubblico dalla rivista Planete come "Un visionario di vent'anni", subito dopo la sua prima mostra Les dessins fantastiques et paysages allucinatoires alla Galleria Pierre Picard di Cannes. Questa mostra è considerata un evento, tutti i disegni vanno venduti a privati e a collezioni importanti in Francia, Italia e Stati Uniti.

Dal 1964, inizia la sua collaborazione con il Club des Amis du Livre, per il quale illustra Brave New Wortd di Aldous Huxley. Partecipa a Planete e l'Encyclopedie du fantastique, di Jacques Bergier e Lou¡s Pawels diventando il più giovane esponente della corrente detta "Realisme fantastique".

Negli anni che seguiranno disegnerà la copertina de I diritti dell uomo, La Fantarca di Giuseppe Berto, per la Rizzoli, la collana I grandi della fantascienza per Science fiori book lab, ed. La Tribuna e le Cosmicomiche di ltalo Calvino per Einaudi.

Sul suo tavolo da disegno fra chine e pennelli si tengono compagnia appunti, prose e liriche che diventeranno poi canzoni, quando Pagani decide di uscire dall'isolamento di un'unica tecnica espressiva, per approfondire i rapporti fra tutte le tecniche che sceglierà di sperimentare.

Dal 1966 in poi, prosa, poesia scritta e cantata, animazione radiofonica, scenografia teatrale, tecniche video e creazione pubblicitaria, lo vedranno impegnato costantemente e contemporaneamente perchè, secondo l'artista, tutte le discipline della comunicazione, sono fra di loro comunicanti.

Debutta in Italia con un album Concerto al mattino, che gli fa vincere il suo primo Premio della Critica, poi per trovare più largo spazio espressivo e minori problemi di censura, torna in Francia, sua seconda patria.

Nel 1971 debutta a Parigi con Concerto d'Italie, muovendosi all'interno dei suoi disegni proiettati su grande schermo. E il primo Diaporama in Europa al quale seguiranno album e spettacoli, animati tutti da nuove tecniche scenografiche e visive.

Un primo viaggio in Israele non significa soltanto "il riappropriarsi delle sue radici", ma l'immersione totale in tutta la problematico mediorientale.

li problema della pace nel mondo, e in prima istanza quello della pace fra israeliani e palestinesi diventerà uno degli scopi della sua vita.

Con Arringa per la mia terra esce allo scoperto, e da uomo pubblico, si impegnava a fondo con scritti, conferenze, congressi, spettacoli e messaggi radiofonici e televisivi.

Uomo di sinistra ma senza dogmi cromati sostiene il Mapam, e partecipa alle campagne elettorali di François Mitterrand e Mario Soares.

Ma altri problemi gli stanno a cuore, la salvaguardia di Venezia. Alla città che gli é cara, dedica un disegno e poi un pamphlet cinematografico, Venise, amore mio, che l'Unesco sceglie come mezzo di informazione sui pericoli che minacciano la città e la laguna.

Primo a promuovere in radio campagne per una coscienza ecologica da ritrovare, si occupa e si preoccupa della congestione e del possibile crollo della civiltà dei consumi.

Medioevo Prossimo Venturo di Roberto Vacca gli ispira Megalopolis, un'opera-totale che viene scelta dal Ministro della Cultura francese per la riapertura del Palais de Chaillot al Trocadero. Megalopolis viene invitata poi al Festival dei due Mondi a Spoleto nel 1976.

Per questo spettacolo sono usate nuove tecniche scenografiche basate sul clonaggio di migliaia di immagini della nostra civiltà grazie alle due prime Rank Xerox a colori. I collages-xerigrafie saranno poi, fotografati e proiettati in animazioni su schermo gigante.

Ma chi, visitando questa mostra, vedrà le immense discariche che assediano Megalopolis, deve sapere che sono anche state per Pagani meravigliose miniere, depositi di imprevedibili tesori.

Passa ogni momento libero fra i vetri gettati dai Forni di Venezia, nei depositi di rifiuti e sulle spiagge, chiamato da quegli oggetti della terza età, gettati via dal mondo dello spreco e ai quali ridarà una nuova vita e una nuova dignità nei suoi assemblaggi, nei suoi legni, nei suoi metalli.

Dal 1979 ha chiuso con la scena, passa la vita tra la sua casa di Parigi, occupato alla stesura di un romanzo ,Préhistoire d'amour ancora inedito, e i due ateliers di Bari e di Milano dove prepara la sua prima grande mostra a New York.

Invitato nel 1987 a Parigi dal Presidente del Consiglio francese, partecipa a Arborescence, mostra sulla foresta e l'albero, esponendo tre "legni": Gerusalemme, Parigi e Milano d'autunno.

Nello stesso anno viene nominato Directeur Artistique du Centre Mondial de l'Heritage Culturel du JudaYsme Nord Africain, museo e centro culturale nel cuore di Gerusalemme.

Il suo ultimo intervento politico sarà la Lettera ai Fratelli, letta a Parigi e pubblicata in Italia dal Corriere della Sera.